Premio Strega Giovani 2018: scopri i vincitori
L’11 Giugno, a Palazzo Montecitorio a Roma, si è tenuta la cerimonia proclamazione della quinta edizione del Premio Strega Giovani, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Strega Alberti, in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma e BPER Banca.
La giuria composta da 385 ragazze e ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni, ha deciso di premiare con 65 preferenze, il romanzo di Lia Levi, “Questa sera è già domani”, ispirato alla storia del marito della scrittrice, nato a Genova nel 1927 da famiglia ebrea, e vissuto durante il difficile periodo del fascismo. I ragazzi della giuria hanno rappresentato 55 licei e istituti tecnici diffusi su territorio italiano ed estero (Addis Abeba, Berlino, Bruxelles, Buenos Aires, Parigi), oltre all’Istituto penitenziario minorile di Nisida e i 75 ragazzi che hanno partecipato al concorso di Teen!Space “Teen! Un premio alla scrittura”. I romanzi “Resto qui” di Marco Balzano e “La madre di Eva” di Silvia Ferreri, si sono aggiudicati il secondo e terzo posto con relativamente 62 e 45 preferenze.
Durante la cerimonia, Ermanno Ruozzi, direttore territoriale Campania di BPER Banca ha anche assegnato il premio del concorso “Teen! Un premio alla scrittura”, a Kal Awoke Yimam dell’Istituto Italiano Omnicomprensivo Galilei di Addis Abeba. Con la sua recensione del romanzo di Elvis Malaj “Dal tuo terrazzo si vede casa mia”, la studentessa etiope riceverà una borsa di studio di 1000€, offerta da BPER Banca.

LA RECENSIONE VINCITRICE
Leggi insieme a noi la recensione vincitrice del primo concorso di scrittura firmato Teen!Space!
Kal Awoke Yimam – Dal tuo terrazzo si vede casa mia (Elvis Malaj)
Dal tuo terrazzo si vede casa mia è una raccolta di racconti il cui protagonista è “l’albanese”. “L’albanese” non è un personaggio raffigurato in una persona specifica ma rappresenta metaforicamente lo straniero in Italia, rendendo il razzismo uno dei temi principali del libro. Paradossalmente il protagonista del primo racconto, Glen, afferma che «Il razzismo non esiste»… niente di più falso. Il razzismo esiste eccome e lo posso confermare io che l’ho provato in prima persona sulla mia stessa pelle, la pelle di cui provavo vergogna e che, quando, come Kreshnik, mi trovavo davanti ad una nuova classe mi rendeva “diversa”. Il razzismo esiste ed è una malattia infettiva che contamina questa società, è un pensiero sbagliato, è uno sguardo accigliato, una mano non offerta, una superiorità fasulla, un’indifferenza dolorosa, un commento ignorante; sì, perché in fondo il razzismo non è altro che il frutto più maturo dell’albero dell’ignoranza. E non lo si può definire su esperienze personali, il razzismo è un difetto indiscutibile della società di cui non ci si può liberare. Tutti i personaggi, anche quelli più scontati, attraverso i loro stati d’animo, i loro pensieri, le loro reazioni e il loro modo di affrontare le cose, anche con un po’ d’ironia, trasmettono un messaggio e rilevano le opinioni e i punti di vista delle persone di questo mondo, un mondo dove convivere pacificamente con l’altro comporterebbe uno sforzo eccessivo per alcuni, e vedremo chi cadrà per primo: noi o il mondo stesso.